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I soggetti di Gotthard Bonell sono, a volte, cose senza tempo come dei frutti oppure oggetti ritrovati nella natura e, quasi sempre, cose e persone localizzabili nella nostra epoca. Si potrebbe dire che egli guarda gli oggetti e le persone attraverso una quantità di prospettive storiche da lui assunte in via sperimentale. Ciò che resta constante al di là del cambio di prospettiva è il suo sguardo rivolto all’uomo, sguardo penetrante, talvolta impietoso, ma mai cinico. La vastissima ritrattistica di Bonell – essa abbraccia più di seicento lavori su carta e tela – può essere suddivisa in gruppi di opere cui corrispondono le diversi fasi nella sua produzione e, solitamente, pure dei luoghi precisi, anche se non è possibile tracciare qualcosa come un andamento rettilineo. Andreas Hapkemeyer, direttore del museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, ha scelto i più rappresentativi dei ritratti di Bonell per questo volume.