Egmont Jenny, Lucio Giudiceandrea
Egmont Jenny e il suo Sudtirolo
- 389-IT
- 978-88-7283-389-6
La casa paterna nel Vorarlberg, la Lombardia dei parenti materni, il paese di Lana durante il fascismo, il Reich tedesco col suo richiamo, l’Italia in guerra, l'Austria occupata dagli alleati, il Sudtirolo in lotta per l’autonomia. Sono i luoghi del racconto-intervista di Egmont Jenny, che fanno da sfondo ai personaggi incontrati nella sua lunga vita: militari italiani arrivati a “civilizzare” l’Alto Adige, il maestro che ascolta Hitler alla radio, una zia reduce dall’avventura coloniale in Etiopia, un finto amico che ti denuncia alla Gestapo, gli studenti universitari a Bologna e quelli a Innsbruck e Vienna. E poi i protagonisti della politica sudtirolese negli anni Sessanta e Settanta: Silvius Magnago, Friedl Volgger, Hans Benedikter, il vescovo Joseph Gargitter, Bruno Kreisky, Renato Ballardini, Hans Dietl, Alexander Langer. Alleati ne ha avuti pochi e avversari molti, Egmont Jenny, quest’uomo curioso, allegro, ostinato e impegnato in una missione a dir poco difficile: dare rappresentanza alle istanze di progresso sociale e alla comprensione tra i gruppi linguistici, in una terra tradizionalmente conservatrice e dominata dal contrasto etnico. Egmont Jenny ha perso la sua battaglia. Nonostante l’impegno suo e delle persone da lui mobilitate, manca in Sudtirolo un partito che si richiami alla tradizione socialdemocratica europea, mentre l'opposizione alla “Sammelpartei” trova altre voci cui affidarsi. Ma forse proprio questa sconfitta gli consente di ragionare con più distacco e oggettività.
Nessuna difficoltà a riconoscere i propri errori, né ad ammettere i meriti degli avversari: Jenny traccia un quadro onesto e disincantato della sua storia e della storia contemporanea di questa terra, fino al Sudtirolo di oggi con i suoi indubbi progressi e le insidie che rimangono. Eppure, da un altro punto di vista, Egmont Jenny ha vinto la sua battaglia. Se questa società oggi è più aperta, democratica e pluralista di quanto pochi decenni fa sembrava dovesse diventare, ciò è merito dei dissidenti come lui, che rifiutarono la logica della coesione etnica e che fecero sentire la loro voce con coraggio e determinazione. Un ruolo scomodo, quello di mettersi contro il Sudtirolo “ufficiale”, come dimostrano diversi episodi del suo racconto. Ma anche gratificante come bilancio di una vita segnata da una forte passione sociale e politica. Dalle considerazioni di questo grande vecchio tutti noi possiamo trarre oggi incoraggiamento a proseguire il nostro cammino verso un Sudtirolo migliore.
Recensioni:
Non occorre condividere tutti i suoi giudizi per apprezzare la lucidià con la quale Egmont Jenny, socialdemocratico progessista, ropercorre le tappe della sua vita e con questo i periodi storici che fanno dell’Alto Adige ciò che esso oggi è.
Alto Adige, Paolo Valente
Scheda tecnica
- 13,5 x 21 cm | 216 pagine
- Storia raccolta da Lucio Giudiceandrea
- Prefazione di Renato Ballardini
- Lucio Giudiceandrea
- Egmont Jenny
- Brossura con alette