«La storia di Carlo V deve essere la somma di tutte le possibili
spiegazioni della sua vita, delle sue imprese e del suo tempo.»
(Fernand Braudel)
L’idea di un’Europa unita sembrava aver trovato cinquecento anni fa l’uomo in grado di realizzarla: Carlo V, erede delle case spagnola e asburgica, sovrano di un impero sul quale “non tramontava mai il sole”. Ispirata all’umanesimo cristiano del suo maestro Erasmo da Rotterdam, quell’idea naufragò tra la Riforma avviata da Lutero, l’ostinazione della Chiesa romana, i nascenti nazionalismi e l’avanzata degli ottomani dalle sponde meridionali del Mediterraneo e dai Balcani.
Tra fedeltà storica e invenzione letteraria, il racconto inquadra alcune tappe nei primi vent’anni di regno di Carlo V, dal 1521 al 1541, mostrando il giovane sovrano alle prese con i grandi problemi del suo tempo. Intorno a lui, alcuni curiosi personaggi incrociati nelle chiese, nei palazzi, sui campi di battaglia: chierici ed eretici, principi e monaci, cortigiani e soldati, ammiragli e pirati, artigiani e servitori, dame compiacenti, e aspiranti cavalieri. Certo del sostegno divino e immedesimato nel suo ruolo, l’imperatore non sospetta di esserne prigioniero. Per quanto la realtà s’incarichi di ridimensionare le sue aspettative, mai un dubbio sfiora la mente di Carlo. Tranne una notte passata ad Alghero...
Giudiceandrea ci regala un vivido e gustoso affresco storico-sociale, e un sottile ritratto psicologico di un uomo di straordinaria modernità.
Scheda tecnica
- 12 x 20 cm | 152 pagine
- Prezzo copertina: euro 14,00
- Lucio Giudiceandrea
- Brossura con alette