Una donna alla ricerca di sé, che vive di relazioni evanescenti e si arrangia con lavori saltuari, distribuisce questionari porta a porta per conto di un’azienda di giocattoli, ponendo a sconosciuti domande all’apparenza assurde. Un giorno si accorge di aver smarrito le chiavi di casa, e così torna in uno degli appartamenti che ha visitato, dove riconosce, nella donna invalida che l’ha già accolta in precedenza, una persona che mai avrebbe voluto rivedere in vita sua. L’ombra che riappare improvvisamente dal passato la costringe a un confronto serrato con situazioni e figure a lungo represse, e la cui riaffiorante memoria, nutrita di presente, genera ulteriore inquietudine ma anche nuovi percorsi da intraprendere, dove la trappola del caso è sempre pronta a scattare. Fino a disvelare un alter ego, Haga Zussa, creatura mitologica che contiene in sé, nel suo stesso etimo germanico, l’immagine della strega, ma che al contempo è colei che scaccia le streghe: una donna letteralmente “a cavallo” di un confine, con un piede nel mondo logico-razionale e l’altro nel mondo emotivo-intuitivo.
Anita Pichler si interroga sulle “coincidenze”, ossia su quegli eventi casuali senza i quali nessuna sopravvivenza è possibile, e modella una lingua capace di esprimere al massimo grado trame percettive e frammenti onirici. In una raffinatissima prosa poetica – quasi un componimento musicale con variazioni, ripetizioni e potenti modulazioni – crea, tra atmosfere perennemente sospese, uno scenario polifonico dove storie personali e universi interiori vengono smembrati e ricombinati per cerchi concentrici via via più stretti.
Traduzione dal tedesco di Donatella Trevisan
Recensioni:
La prosa di Anita Pichler è lirica, richiama spesso un tono fiabesco che sembra venire da lontano e i cui echi musicali ricordano talvolta Trakl o Rilke.
Neue Zürcher Zeitung
Scheda tecnica
- 13,5 x 20,5 cm | 168 pagine
- Prezzo copertina: euro 14,00
- Titolo originale: Haga Zussa. Die Zaunreiterin
- Postfazione di Sabine Gruber e Renate Mumelter
- Traduzione dal tedesco di Donatella Trevisan
- Anita Pichler
- Brossura