Memoria di un addio è il più autobiografico e dostoevskijano tra i romanzi di Franz Tumler. Nella Berlino degli anni cinquanta, ancora sconquassata dalle distruzioni della guerra, il protagonista è un “uomo del sottosuolo” che vive nella cantina di una casa diroccata e osserva il mondo da una finestrella, registrando impressioni effimere e fugaci. Dei suoi trascorsi non sappiamo nulla, mentre il suo presente è un’esistenza precaria e votata all’isolamento. L’unica sortita avviene all’inizio della primavera, ma la sensazione di estraneità al paesaggio materiale e umano si mantiene intatta. La sua claustrofobica autosegregazione è tuttavia interrotta, di tanto in tanto, da una visita: una donna, un’amica, l’unica apparentemente interessata al suo passato e disposta ad ascoltare i suoi racconti, che ruotano intorno a labili figure femminili e a relazioni destinate allo scacco. Anch’essi, però, si rivelano incoerenti, a tratti illusori, residui di memoria tenuti insieme da un tessuto di finzione e di autoinganno, nonché da un affiorante senso di colpa. Sono frammenti di vita segnati da un incombente quanto inevitabile addio.
In questo testo avvolgente e dalla struttura circolare, Tumler penetra tra le sottili pieghe della solitudine umana e ci regala una delle più incisive e conturbanti opere in prosa della letteratura di lingua tedesca del secondo dopoguerra.
Scheda tecnica
- 13,5 x 20,5 cm | 120 pagine
- a cura di Maria Luisa Roli
- Postfazione di Alessandro Costazza
- Prezzo copertina: euro 12,00
- Franz Tumler
- Brossura con alette